La F.U.C.I., Federazione Univesitaria Cattolica Italiana, nata nel 1896 dall’unione di circoli universitari cattolici esistenti in alcune città d’Italia, è una aggregazione ecclesiale di gruppi di studenti universitari che, negli anni dello studio e della formazione, vogliono percorrere insieme un cammino di fede e di crescita culturale, vivendo un’esperienza di Chiesa nel solco della tradizione centenaria della Federazione

sabato 21 dicembre 2013

abbiamo il nuovo presidente della Fuci di Lucca: Raphael Kilian

Un ringraziamento speciale da parte del gruppo a Giorgio Mandoli per il lavoro svolto e tutto quello che ci ha trasmesso durante il suo incarico. Un augurio e un grazie a Raphael Kilian, nuovo presidente maschile della Fuci di Lucca per il prossimo biennio.
                                       Il gruppo Fuci Di Lucca

L’ultimo mio discorso da presidente

Grazie a tutti e tutte voi. Grazie per essere qui per il mio ultimo discorso 
da presidente!
Volevo ringraziare tutti voi, e anche chi non può essere qui stasera, perché in questi anni, ad ogni incontro, mi avete fatto sentire sempre più debole. “Strano”, direte? E invece no. È che tornando a casa ogni sera 
pensavo a come mi sentivo meglio se non incentravo tutto il mio pensaree il mio agire su di me e di come mi potevo veramente divertire ed essere felice quando stavo in mezzo a voi! Vi ringrazio perché mi avete 
aiutato a rompere il sacco amniotico del mio Io fetale, quello che non vuole cambiare mai. Mi avete insegnato che le cose vanno bene anche senon stanno andando esattamente come vorrei io. Mi avete insegnato a non giudicare, perché poi quando mi mettevo alla prova ero io il primo a sbagliare e a fare delle figuracce e non mi sentivo attaccato; mi sentivo che quella sera avrei potuto fare meglio, e che la prossima volta voi sareste stati comunque lì ad ascoltarmi, perché avevate fiducia in me, 
che sarei migliorato. Ho capito quindi veramente che “chi giudica sarà giudicato”, non solo da Lui, ma anche qui, in questa vita, perché più uno è duro nel giudizio degli altri più sarà intransigente con se stesso, e non 
potrà mai crescere veramente. 
A tutti i fucini mi sento di poter dare un consiglio, molto fucino fra l’altro: abbiate la forza di programmare, di spendere ore, di impegnarvi per il gruppo ma abbiate anche la forza di mollare tutto ad un certo punto, di 
non portarvi le angosce dietro magari credendo che più ci state meglio verrà; non funziona così: lo Spirito ha bisogno di spazio per passare. Abbiate la forza di accettare anche quello che vi sembra totalmente 
sbagliato con un sorriso, di scherzarci anche un po’ su, perché le cose si cambiano con il sorriso. 
Di tutti i fucini in particolare voglio ringraziare Serena: mi hai sorretto nel 
mio inizio e mi hai lanciato in un'altra avventura appena un anno dopo, grazie. Poi c’è Chiara. Con te ho capito cosa significhi avere un’amica donna, cosa che non avrei mai immaginato nella mia vita. Voglio 
ringraziare anche Stefano, Lorenzo e Mauro: ho capito grazie a voi come un legame così sincero di amicizia possa dare frutto per gli altri. Infine c’è Don Renato. Avere un amico più grande è così più saggio mi ha 
aiutato a crescere, quasi mi ha “forzato” a crescere. Ma non è stato brutto. Anzi. E poi ci sono gli altri con cui ho condiviso queste esperienza fin dal principio: Carolina, Roberta, Don Riccardo, Niccolò, Fabio; e dopo Andrea, Nicoletta, Raphael, Matilde, Francesco, Alessandro. Ma poi ci sono anche Maria, Alessandro, Emanuele: il gruppo cammina con le vostre gambe ora!
Una cosa che ho sempre reputato incredibile da quando sono entrato in FUCI è come si riescano a fare certe cose, con questa continuità, con questo afflato anche se siamo così “in pochi”. È vero sì, che nel gruppo cisono persone che s’impegnano e si mettono “a servizio” del gruppo e lo fanno andare avanti (bene o male) e questa è una condizione imprescindibile per andare avanti; ma come dicevo prima, non basta 
stare ad ore sulle cose per farle venire bene. La verità è che il gruppo è un tesoro di umanità incredibile perché qui le persone s’incontrano e sono pronte a mettere tutte se stesse in gioco, a svelare i propri 
interrogativi e i propri dubbi più profondi, ma anche di provare a dare un consiglio, una parola buona a chi ne ha bisogno, gratuitamente. Ed è proprio così forse che riusciamo a fare così tanto. Ed è proprio così che 
viene messo in circolo quell’Amore che è in grado di cambiare chiunque 
sia lì in quel momento a respirarlo. FUCI sappiamo tutti cosa significhi, ma stasera voglio provare a tradurlo 
in un’altra maniera: Facciamo Una Cosa Incredibile. Sta qui tutto il segreto della nostra esperienza: credere profondamente che insieme possiamo fare una cosa incredibile, ovvero che nessuno avrebbe creduto 
di poter fare. Da solo. Bisogna rispondere sì a questa sfida che ci viene proposta, perché questa è l’età in cui siamo più fecondi ma anche quella in cui possiamo seminare di più. Quando uno dice sì, quante cose si 
aprono, quante esperienze che non avremmo mai pensato ma che si 
rivelano così importanti possiamo fare! E stasera c’è un sì particolare, quello di Raphael. Ti ringrazio, a nome del gruppo credo, perché il tuo servizio è veramente importante, forse nessuno di noi sa davvero quanto, per la storia di questa Chiesa e di questa città. E se hai paura di non potercela fare, ti voglio rassicurare 
perché, come dice un famoso proverbio brasiliano, la strada si apre camminando. 
Grazie
 Giorgio Mandoli
Lucca, 20 dicembre 2013

domenica 15 dicembre 2013

Incontro con Fra Stefano Ercole – 12 Dicembre 2013

Come incontro conclusivo del semestre sulla comunicazione "testimoni digitali, il Vangelo nell'era di internet" abbiamo meditato sui moderni modi di comunicazione con Fra Stefano Ercole, frate di Bari dottorando in teologia pastorale. Il tema centrale che abbiamo a più riprese toccato è stato proprio il nocciolo di ogni comunicazione: la parola. Risalendo all'etimologia biblica del termine, "dabè" che significa "evento", abbiamo capito che ogni parola che pronunciamo è come un seme che, gettato, deve poi dare frutto. La ricchezza della comunicazione è proprio questa: essa può e deve essere l'inizio di un progetto, di un cammino da intraprendere con gli altri.
Ragionando poi sul ruolo degli attuali mezzi di comunicazione, essi, come scriveva Paolo VI, sono "capaci di estendere quasi all'infinito il campo di ascolto della Parola di Dio"(Evangelii Nuntiandi). Questo però a patto che non vengano usati per esprimere la nostra opinione in maniera individualista, ma affinché la nostra parola sia una ricchezza per chi la riceve.


Il gruppo FUCI di Lucca