La F.U.C.I., Federazione Univesitaria Cattolica Italiana, nata nel 1896 dall’unione di circoli universitari cattolici esistenti in alcune città d’Italia, è una aggregazione ecclesiale di gruppi di studenti universitari che, negli anni dello studio e della formazione, vogliono percorrere insieme un cammino di fede e di crescita culturale, vivendo un’esperienza di Chiesa nel solco della tradizione centenaria della Federazione

mercoledì 11 gennaio 2012

adesioni 2012: l'importanza di aderire


Aderire, dal latino ad-haereo, significa stare attaccato, unito: con

l'adesione riscopriamo infatti la bellezza di essere tutti quanti inseriti,
oltre le distanze geografiche, in un progetto che aspira ad essere
condiviso e compartecipato, com’è quello della nostra Federazione.

La quota di adesione è quindi la modalità concreta per sostenere tale
progetto, è una scelta personale e comunitaria di responsabilità, impegno
e dedizione verso un’avventura antica e sempre nuova; è una decisione che
ci chiede di non risparmiare le nostre energie ma di metterle a frutto, con
passione e creatività.

L’adesione alla nostra Federazione rappresenta, per i gruppi e i singoli
aderenti, la conferma della volontà di lavorare insieme, spendendo le
nostre migliori energie di giovani studenti per un disegno comune che da
nord a sud contribuisce alla formazione degli universitari cattolici in
gran parte degli atenei d’Italia.
Alla nostra tessera vogliamo attribuire il significato della
corresponsabilità e dell’appartenenza ad un percorso annuale di crescita
e formazione, in una cornice di amicizie fraterne e di fede condivisa.
L’adesione del fucino al gruppo e del gruppo alla Federazione esprime la
solidarietà di intenti ed economica che speriamo di rendere sempre più
forte ed incisiva. Le quote sono infatti destinate a finanziare le attività
ordinarie della Federazione a livello nazionale e alla stampa e alla
distribuzione della rivista “Ricerca”. Infine, ma non da ultimo, una
proposta concreta: la Presidenza Nazionale ci invita a pensare ed a realizzare un momento
dedicato alla *benedizione* delle tessere, anche all’interno di una
Celebrazione Eucaristica. La tessera così, da mero pezzo di carta, si
traduce in strumento di accoglienza sia degli amici che partecipano alle
nostre attività, ma restano sempre un po’ sulla soglia, sia della presenza
di Dio che è in “viaggio” insieme a noi. Perchè benedire? Il Signore *“
benedice”* nel senso che assicura il Suo aiuto e  la Sua grazia verso i
propositi e l’impegno di tutti e ciascuno.


 Ho voluto riportare sopra una parte della mail inviata dalla Presidenza Nazionale e ora vorrei aggiungere due parole.
Sono due anni che faccio parte della Fuci e sono stati due anni intensi, pieni di momenti condivisi, gioie, crescita personale perchè la Fuci è anche questo. Avere una tessera significa sentirsi parte della Federazione. Il mio percorso da presidente è quasi giunto al termine, ma consiglio a tutti l'esperienza che ho vissuto. Essere presidente non è solo responsabilità, ma è anche un'esperienza che non si può descrivere perchè ricca di particolarità e perchè riesce a darti sempre qualcosa di nuovo. Però vorrei che ognuno capisse che al di là della carica Ogni fucino è chiamato a sentirsi parte integrante della Federazione, non elemento passivo, ma elemento vitale perchè tutti insieme formiamo un tessuto e ognuno di noi è essenziale. Mettiamoci in gioco, cerchiamo di mostrare la bellezza della fede, di essere testimoni della parola del Signore, di non spaventarci davanti alle difficoltà perchè Lui è la Luce e ci tiene per mano.
Il messaggio del Papa per la 45esima Giornata Mondiale della pace è stato "Educare i giovani alla giustizia e alla pace". L’appello che il Papa rivolge ai giovani è chiaro: «Cari giovani, non lasciatevi prendere dallo scoraggiamento di fronte alle difficoltà e non abbandonatevi a false soluzioni, che spesso si presentano come la via più facile per superare i problemi. Non abbiate paura di impegnarvi, di affrontare la fatica e il sacrificio, di scegliere le vie che richiedono costanza, umiltà e dedizione» 
Secondo me non c'è da dire altro tranne che dobbiamo avere fiducia, speranza e vedere la Fuci come un dono in un periodo in cui molta gente ha perso l'ottimismo. Cerchiamo di essere noi la speranza!

Serena Capodicasa