La F.U.C.I., Federazione Univesitaria Cattolica Italiana, nata nel 1896 dall’unione di circoli universitari cattolici esistenti in alcune città d’Italia, è una aggregazione ecclesiale di gruppi di studenti universitari che, negli anni dello studio e della formazione, vogliono percorrere insieme un cammino di fede e di crescita culturale, vivendo un’esperienza di Chiesa nel solco della tradizione centenaria della Federazione

martedì 29 marzo 2011

chiusura della settimana dell'università ed elezione tesoriera nazionale


Annunciamo con gioia che durante i lavori del Consiglio Centrale svoltosi tra Venerdì 25 e Domenica 27 Marzo scorsi è stata eletta la nuova Tesoriera Nazionale per il biennio 2011-2013 nella persona di Deborah Di Carlo. A nome di tutta la Federazione la ringraziamo per aver accettato di svolgere questo prezioso servizio e le auguriamo di cuore un buon lavoro.


COMUNICATO STAMPA

L’indimenticata lezione di Giovanni Battista Montini

Venerdì 25 Marzo scorso si è tenuto presso la Sala Borromini della Domus Pacis l’evento organizzato dalla Presidenza Nazionale della FUCI a chiusura della III edizione della Settimana dell’Università, svoltasi tra il 7 e il 13 Marzo scorsi al motto di Conoscere/Conascere. La conferenza oltre a chiudere la rassegna, che ha visto più di 30 gruppi in tutta Italia organizzare eventi pubblici, ha aperto i lavori del Consiglio Centrale della FUCI che si sono protratti fino a Domenica 27.

“Ci è parso opportuno – ha affermato la Presidenza Nazionale – dedicare l’incontro conclusivo di questa rassegna alla figura di uno dei più noti assistenti ecclesiastici della FUCI, Giovanni Battisti Montini e alla sua preziosa lezione contenuta, tra l’altro, in una delle sue opere a noi più care, Coscienza Universitaria, di cui ricorre l’80° anniversario”.

L’indimenticata lezione di Giovanni Battista Montini, questo il titolo della conferenza che ha visto come relatore il prof. Renato Moro, docente di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Roma Tre e studioso del movimento cattolico in Italia.

Così è stato ricordato dal prof. Moro il legame indissolubile tra Montini e la FUCI, nonostante la sua breve permanenza rispetto ad altre figure: “Da quando Montini ha lasciato il ruolo di assistente nel 1933 la FUCI si è quasi indissolubilmente legata alla sua figura. L’identità montiniana è stata una realtà che si è prolungata nel tempo con motivi in sé ovvi - un assistente che diviene arcivescovo di Milano e poi Pontefice - ma che allo stesso tempo va sottoposta a verifica e critica.”.

Ha poi proseguito: “Si tratta di capire perché la sua presenza è stata così pregnante”, individuando tra gli elementi principali di originalità il lavorare con quello che lui stesso definiva “un gruppo di amici”, un gruppo che era un cenacolo spirituale.

“Gli elementi di novità che Montini impresse alla FUCI nei suoi otto anni di servizio rimasero e dal punto di vista di una valutazione storica complessiva non si può non riconoscere che questi elementi avrebbero dato vita a quella che è stata una delle realtà più importanti del cattolicesimo italiano per molti e molti decenni a venire”.

“L’intento di questo evento – afferma la Presidenza Nazionale – è quello di ribadire l’attualità del messaggio montiniano, il legame inscindibile tra studio e fede, tra intelligenza e spiritualità. Serve ribadire che c’è ancora bisogno di una spiritualità dello studio, che si può vivere l’università da credenti, che dedicarsi alla cultura è un’alta forma di carità e non un atto fine a sè stesso.”

Roma, 29 marzo 2011

UFFICIO STAMPA FUCI

via della Conciliazione, 1

00193 – Roma

Tel. 331.17.77.861

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lunedì 21 marzo 2011

incontro di giovedì 10 marzo


La donna nella filosofia medievale

Paolo

- Lettera ai Galati (3,27-28):uguaglianza dei figli di Dio
- Molte donne nella comunità cristiana,diaconia
- Velo femminile (1Co 14:34-40),rispetto delle differenze e delle
diversità di genere e relazioni fra i sessi e ordine nella creazione
- Rapporti domestici (Ef 5,21-32),valore storico e mistero della
Chiesa
-Prima lettera a Timoteo (2,8-15) vietato l’insegnamento pubblico
femminile

Gnosticismo e reazione antignostica
-Dio come padre e madre;
- “Padre e Madre del Tutto”(Valentino)
- “Io sono il Padre, sono la Madre, sono il Figlio”(Apocrifo di
Giovanni)
-Donne sacerdotesse
-Violenta e misogina reazione di Tertulliano

Agostino e Ambrosiaster
- Per Agostino l’anima è assessuata,differenza sessuale concernente
il corpo,stessa immagine di Dio
-Eva aiuto passivo(come la terra che riceve il seme,la donna esiste
solo per procreare)
-problema del matrimonio nel paradiso(fecondità spirituale o
procreazione senza sesso o sesso senza concupiscenza? Prevale
l’ultima)
-ruolo di Monica nella conversione
- Ambrosiaster nega l’immagine di Dio nella donna(posizione isolata)

Ildegarda di Bingen(1098-1176)
- una delle poche donne che occupino un posto nella
filosofia
occidentale prima dell’età contemporanea;
- Fin da bambina subì fenomeni visionari, legati ad uno
stato
di salute molto fragile; l’accettazione e l’elaborazione in senso
cognitivo di queste esperienze le permisero di produrre un pensiero
originale e molto incisivo nella realtà del suo tempo;
- oblata all’età di sette anni presso l’abbazia benedettina
di Disibodenberg, divenne in seguito maestra delle monache e poi
badessa
- compie numerosi viaggi e si lega all'opera riformatrice di
Bernardo da Chiaravalle;
- esercitò la medicina ,,scrisse musica su propri testi: una
raccolta di liriche ispirate a figure sacre (fra cui spicca Maria,
“fiammeggiante aurora”), la Symphonia harmoniae caelestium
revelationum (Armonioso concerto delle rivelazioni celesti, ca.
1151-58); e una sacra rappresentazione di contenuto morale, Ordo
virtutum (L’ordine delle virtù )e fu consigliera spirituale non solo
di monaci e monache, ma anche di sovrani (fra cui Federico
Barbarossa)
e potenti laici ed ecclesiastici;
- scrive molte opere: Liber Scivias (da una contrazione di
"Scito vias Domini", "conosci le vie del Signore", 1141-51); il Liber
vitae meritorum (Libro dei meriti della vita, 1158-63); il Liber
divinorum operum (Libro delle opere divine 1164-74) ,Liber
subtilitatum diversarum naturarum creaturarum,(Libro che indaga gli
aspetti sottili delle nature diverse delle creature, ca. 1158-70) ,la
Physica (Fisica, enciclopedia naturalistica) e Causae et curae (Le
cause e le cure, dove le conoscenze fisiologiche e mediche relative
al
corpo umano sono connesse ai principi cosmologici)
- Il suo approccio alla conoscenza della realtà non segue
la
modalità scolastica di lettura e commento dei testi, ma si basa sull'
esperienza intuitiva di cui essa riferisce il carattere visionario in
più luoghi della sua opera.
- Le visioni sono considerate di origine divina e portatrici
di conoscenza nell’ambito della natura, della storia e della vita
spirituale umana: i diversi livelli di significato delle visioni
(letterale, allegorico, tropologico) sono esposti da Ildegarda in
ampie spiegazioni, da lei ricondotte ad una costante ispirazione
divina che si serve come tramite del suo “fragile corpo di donna”.
• Ildegarda afferma la superiorità dell’uomo sulle creature
spirituali
angeliche, perché nella duplice composizione – anima e corpo - che
rispecchia la divinità e l’umanità di Cristo, risiede la possibilità
che l’umanità ha di collaborare con Dio: con l’opera della creazione,
mediante la generazione, che porterà il numero degli uomini a colmare
il posto lasciato vuoto dagli angeli ribelli, ricostituendo la
pienezza del creato; e con l’opera della salvezza, mediante il
perfezionamento morale e spirituale dell’umanità al seguito di Cristo
nella storia, che porterà alla piena vittoria sul demonioalla fine
dei
tempi.
• Ildegarda scopre e svela all’umanità la presenza di Dio nelle
piante, nelle pietre, negli elementi e, naturalmente, nell'uomo
• “La sua visione dell’universo parte, potremmo dire, dalle
altezze
siderali e si dirama fino a toccare ogni campo della umana esistenza.
Ogni cosa per lei è unita da un unico filo, che ne tesse la trama
straordinaria, mirabile;tutto è messo in moto da quella “energia
suprema”, da quella “forza miracolosa”, che altro non è che la
viriditas .La vita in quanto tale è una potenzialità travolgente, un
turbine che investe anche la più piccola cosa del creato, il quale,
proprio per questo, ha una funzione sempre determinante. Niente è lì
per caso,ma l’interdipendenza caratterizza il cosmo in una totale
unità e completezza. Con questo stesso spirito Ildegarda si dedica
alle ricerche in campo medico e terapeutico, convinta com’è che le
malattie, fisiche o psichiche, da cui l’umanità spesso è afflitta,
non
sono altro che la conseguenza visibile di una rottura di quel filo
meraviglioso, che lega ogni oggetto della creazione ead ogni cosa
trasmette la sua carica vitale. Lei studia le proprietà puramente
materiali delle piante o delle pietre, ad esempio (era una attenta
osservatrice), ma non si ferma all’esame esteriore: le interessa
piuttosto scoprire i poteri terapeutici nascosti in esse; poteri che
lei ritrova anche nella musica e nella parola”.
• “Così che potremmo anche pensare che la viriditas, di cui lei
tanto
spesso parla, oltre ad essere quel fluido prodigioso che attraversa,
innervandole, tutte le creature e il cosmo stesso, è proprio il
potere
nascosto in tutto ciò che, appunto, “verdeggia”. Ciò che è verde è
vivo, palpitante, attraverso le sue fibre e le radici, anche
profonde,
passa la vita, e la vita genera frutti di ogni specie, che
arricchiscono la bellezza del creato e, a loro volta, si preparano a
produrre ancora, in un processo continuo, infinito ed esaltante: il
processo vitale, che non si arresta mai e che, per uno straordinario
prodigio, è capace di generare vita anche dalla morte”.
• La storia è lo svolgimento delle vicende dell’intero creato,
dalla
caduta dell’angelo ribelle alla vittoria finale sull’Anticristo. In
queste vicende la razionalità umana, che ha lo stesso carattere igneo
dello Spirito creatore, ha il compito di riunificare il mondo
corporeo
e quello spirituale nella vita morale e nella realizzazione della
salute, attraverso la conoscenza e l’utilizzazione del mondo
naturale:
in questo contesto è centrale la nozione di viriditas (che
sostantifica il carattere simbolico del colore verde), in cui si
esprime la vitalità e fecondità non solo del mondo vegetale, ma anche
di quello sensibile e spirituale. All’essere umano è possibile
inoltre sperimentare, nell’armonia della voce, l’esperienza immediata
dell’unità di anima e corpo, che tende a riprodurre la perfezione
dell’umanità prima del peccato originale: nella musica e nel canto la
ricomposizione della dualità infatti è già in atto e il fine della
vita umana è realizzato.
• Nella terza visione dello Scivias Ildegarda presenta un' immagine del cosmo che, se ha alcune affinità con quelle dei filosofi coevi,
presenta però anche importanti differenze; fra queste in primo luogo
la “forma di uovo” del cosmo ildegardiano, che conferisce realtà
fisica al simbolo tradizionale della vita del mondo, presente anche
in
una fonte importante della cultura delle scuole basata sulle arti
liberali, il De nuptiis Mercurii et Philologiae. Procedendo verso l'
interno della struttura incontriamo i vari strati cosmici degli
elementi, analoghi a quelli della cosmologia tradizionale ma con due
importanti differenze: l’elemento superiore, il fuoco, si sdoppia in
un fuoco luminoso e un fuoco nero, per rendere ragione della
duplicità delle forze, positive e negative, che s’intersecano nel macrocosmo.
Fra queste hanno un ruolo rilevante, oltre naturalmente al sole e ai
pianeti della tradizione astronomica, i venti che, convergendo verso
il centro, la terra, esercitano la loro funzione primaria nel
conferire vita e movimento a questa complessa struttura. Nel Liber
divinorom operum (1174) la forma del cosmo, generato nel petto di una
figura divina a carattere antropomorfo, è rotonda e, per quanto gli
strati successivi siano gli stessi che nell' opera precedente, ciò
che ora tiene insieme la struttura sono raggi che s’intersecano unendo la
circonferenza con il centro; questo è costituito da una figura umana,
che rappresenta il microcosmo

La medicina e la filosofia naturale aristotelico-galeliana

-Il seme maschile per Aristotele è causa formale delle generazione,il
sangue femminile è la causa materiale(per Galeno esistono due semi
invece);
-la donna è un “mas occasionatus”,un maschio fallito ,sterile e
incompleto("Occasio significa un difetto, che non corrisponde
all'intenzione della
natura")
- La donna è pertanto una creazione di riserva, che si verifica
quando
la prima intenzione della natura, che aspira all'uomo, fallisce. Essa
è un uomo ostacolato nel suo
sviluppo.
- "Tutte le parti che hanno gli uomini le hanno anche le donne
(all'interno)" -“La
donna, poichè non possiede sufficiente calore naturale, è incapace di
'cuocere' il suo liquido mestruale fino al punto di raffinatura, al
quale diverrebbe sperma ( cioè seme).Perciò il suo solo contributo
all'embrione è la materia, ed un 'campo' sul quale può crescere
(Generazione degli
animali):
-la donna ha una temperatura inferiore all'uomo,ha gli stessi organi
sessuali dell'uomo ma la bassa temperatura rende impossibile per la
donna per spingerli all'esterno (Per Galeno il collo dell'utero è un
pene rovesciato all'interno, la sua parte finale lo scroto
invertito);
-la donna è fredda e bagnata e più liquida rispetto all'uomo che
invece è asciutto e caldo e come tale totalmente in balia delle
passioni
sensuali;
- Gli organi sessuali fisici sono considerati contrassegni
contingenti; la verità naturale del sesso mascolino o femminino è
l'opposizione attivo/passivo; non c'è nessun tentativo di fondare i
ruoli sociali sulla natura,confusione terminologia
anatomica.
-casi di metamorfosi sessuale registrate dalla medicina
dell'epoca(ragazze iperattive e quindi “calde” che si trasformano in
uomini);
-i fluidi corporei e gli organi sono ritenuti tutti in comunicazione
tra loro: lo sperma, ad esempio, è sangue raffinato (la schiuma del
sangue) che passa nel cervello e poi attraverso midollo,reni ,testicoli, giunge al pene. Questo sangue, le donne,
menocaldo degli uomini (prive cioè del calore necessario a farlo
schiumare), lo perdevano o con le mestruazioni o lo raffinavano in
maniera meno imperfetta, sotto forma di nutrimento per il feto o per
il latte.
Niccolò Bonetti



mercoledì 16 marzo 2011

L'Unità d'Italia

COMUNICATO STAMPA

PER GUARDARE PIU’ LONTANO

La FUCI festeggia il compleanno dell’Italia


“Quando noi affrontiamo con impegno le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, in realtà lo facciamo per guardare più lontano, non per guardare indietro”. Queste parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano costituiscono un richiamo forte che la FUCI - Federazione Universitaria Cattolica Italiana accoglie con entusiasmo ed impegno.

Giovedì 17 marzo la nostra Italia festeggia un compleanno importante, denso di significato. Lo vogliamo dedicare alle persone, soprattutto ai tanti giovani, che per questa unità hanno dato la vita e agli uomini e alle donne che oggi vivono difficoltà economiche, progettuali e di vita e ai più giovani che, nonostante la mancanza di fiducia nel futuro che il nostro tempo esprime, sono chiamati a fare l’Italia nei prossimi anni.

Il giorno del compleanno suscita sempre una certa comunione, altri ti si fanno prossimi, ti dicono parole sul passato e sul futuro. E’ la dinamica tipica di una festa, quando un particolare giorno, che tu non hai scelto, si incarica di dirti il senso della tua esistenza.

Vogliamo che il compleanno della nostra Italia non sia una mera e vuota ricorrenza o, ancor peggio, un giorno fatto di retorica e foriero di divisione. Non mancano certo anche oggi, e forse più di prima, elementi di disunità e virus disgreganti, ma crediamo che sia un compleanno da cogliere come un’opportunità per interrogarsi sul presente e per progettare il futuro.

Il nostro inno nazionale recita «siam pronti alla morte, l’Italia chiamò». Se è indubbiamente tramontato l’ideale romantico di nazione proprio degli uomini risorgimentali e non si chiede ai giovani di oggi di immolarsi per l’Italia, questo non vuol dire che non si possa riscoprire un senso nuovo e sentito di “amor di patria”. Amare il proprio paese oggi potrebbe voler dire resistere alla tentazione - spesso molto forte - di andar via, potrebbe voler dire scommettere sul futuro dell’Italia, non abbandonarla a se stessa e mettere le proprie competenze e professionalità a servizio del bene comune.

Gino Pistoni, il 25 luglio 1944, compì con le residue capacità, prima di spirare, un vero atto di fede scrivendo con le dita intrise di sangue sulla tela del tascapane un messaggio-testamento rimasto unico nella storia della Resistenza “Offro la mia vita per l’Azione Cattolica e per l’Italia, W Cristo Re”. Forse non si tratta oggi di dare la vita in questo modo ma certo di interrogarsi, come giovani studenti e credenti, su come possiamo spendere il nostro tempo, le nostre energie, i nostri talenti per il nostro Paese, anche attraverso la FUCI e l’impegno e la testimonianza nelle nostre Università. L’attuale condizione non deve prevalere sulla speranza che nutriamo per un domani migliore. Non lasciamo che l’anniversario di questi 150 anni ci scivoli addosso, ma viviamolo piuttosto come un tempo propizio riscoprirci cittadini di un’Italia unita.

Nel solco delle iniziative proposte in questi mesi, la FUCI annuncia che il suo prossimo Convegno nazionale, che si svolgerà a Reggio Calabria dal 12 al 15 maggio, avrà per titolo “150 e non sentirli. Eredità e prospettive dell’Italia che cambia”. Giovani studenti universitari accorreranno nella città calabrese da tutta Italia per vivere giornate di studio, riflessione, preghiera e divertimento che trovano nell’amicizia, nel dialogo e nel rapporto tra i contesti locali e la cornice nazionale la specificità e la preziosità dell’evento.

Il numero 3-4 2011 di Ricerca, il bimestrale della nostra Federazione, contiene ampi contributi sul tema dell’Unità nazionale, in particolare in rapporto alle nuove generazioni. I nostri gruppi, diffusi su tutto il territorio nazionale, hanno già intrapreso da tempo e continueranno anche nelle prossime settimane ad approfondire il tema dal punto di vista storico e non solo.

La Presidenza nazionale della FUCI partecipa giovedì 17 marzo alle 12 alla celebrazione eucaristica in Santa Maria degli Angeli presieduta da S.E. Card. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.


Roma, 15 marzo 2011

UFFICIO STAMPA FUCI
via della Conciliazione, 1
00193 – Roma
presidenza@fuci.net
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giovedì 10 marzo 2011

è in corso la settimana dell'università...

COMUNICATO STAMPA

“Conoscere/Co-nascere”: in corso di svolgimento la

III Settimana dell'Università della FUCI

E’ in corso la terza edizione della Settimana dell'Università della FUCI, un evento che ha la sua specificità nella preziosità del rapporto tra i contesti locali e la cornice nazionale, nel comune impegno per l’Università

Da lunedì 7 e fino a domenica 13 marzo, oltre 30 gruppi FUCI stanno organizzando eventi in tutta la penisola (convegni, tavole rotonde, cineforum, concerti, mostre fotografiche, incontri di lectio divina…): Agrigento, Bergamo, Bologna, Brescia, Caltanissetta, Catania, Catanzaro, Cesena, Cosenza, Crema, Ferrara, Firenze, Fiesole, Forlì, Lodi, Lucca, Macerata, Messina, Milano, Modena, Napoli, Nocera Inferiore, Nola, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pompei, Ragusa, Rimini, Roma, Siracusa, Trento, Urbino. La ricchezza di essere Federazione permette ampia libertà nella scelta plurale dei temi che i gruppi hanno deciso di affrontare: dalla sensibilità per l'argomento della legalità (Rimini, Nocera Inferiore), per i temi legati al rapporto tra etica ed economia (Macerata), per l’importanza del ruolo della donna nella società (Ferrara), al dialogo interreligioso (Napoli) e le questioni di frontiera tra evoluzionismo e creazionismo (Modena), alla riscoperta di grandi testimoni di laicità cristiana a cui sono intitolate le aule della propria università (Milano Cattolica).

“La FUCI – afferma la Presidenza Nazionale – desidera riaccendere a tutti i livelli i riflettori su un’istituzione strategica per il futuro del Paese. Quello che ci preme più di ogni altra cosa è non abbassare l'attenzione sulle note dolenti che riguardano il sistema universitario (il tema del diritto allo studio, il rapporto studio – lavoro, il finanziamento della didattica e della ricerca, il problema degli affitti agli studenti, per citarne solo alcune) e che ci preoccupano fortemente, nonostante la “riforma” approvata qualche mese fa. Allora, perchè una precisa settimana diventa per la Fuci la cosiddetta “Settimana dell'Università?” La risposta è semplice: ci sta a cuore sottolineare e testimoniare che l'università è un tempo opportuno da cogliere e un luogo di cui prenderci cura. Siamo, infatti, un'associazione di universitari e per gli universitari e la Federazione, dalla sua fondazione ad oggi, vive quotidianamente dell'impegno in e per l'Università”.

Da qui, lo slogan di quest'anno: “Conoscere/Co-nascere”, che prende le mosse dalla versione francese del termine conoscenza “connaisance”, che deriva dal verbo “connaitre”, letteralmente co-nascere. La conoscenza dunque come via della rinascita, come strumento per riscoprire sé stessi. “E’ proprio all’interno dell'Università – continua la Presidenza Nazionale – che si sperimenta una nuova dimensione del sapere, non più fine a se stesso, ma strumento di continua ed incessante ricerca e conoscenza. Una conoscenza che obbliga l’individuo ad uscire fuori da sé e che richiede una rivoluzione della soggettività”.

La rassegna sarà conclusa da un incontro che si svolgerà a Roma venerdì 25 marzo p.v. alle ore 17.30,

con una relazione del prof. Renato Moro dal titolo “L’indimenticata lezione di Giovanni Battista Montini” organizzato dalla Presidenza Nazionale della FUCI, presso la Sala Borromini della Domus Pacis – Torre Rossa Park Hotel (via di Torre Rossa 94, 00165 Roma).

Roma, 10 marzo 2011

lunedì 7 marzo 2011

Si apre la terza settimana dell'università

Federazione Universitaria Cattolica Italiana
COMUNICATO STAMPA
“Conoscere/Co-nascere”: dal 7 al 13 marzo
III Settimana dell'Università della FUCI
Dopo l'ampio interesse riscosso gli anni scorsi, sia a livello locale che nazionale, la FUCI propone
quest'anno la terza edizione della Settimana dell'Università, un evento che vede impegnata la
Federazione in tutta la penisola. In un momento così complesso per il nostro sistema universitario e facendo proprie le indicazioni contenute negli Orientamenti Pastorali della CEI per il prossimo decennio, la FUCI desidera riaccendere a tutti i livelli i riflettori su un’istituzione strategica per il futuro del Paese. Dal 7 al 13 marzo – giorni nei quali un tempo si celebrava la festa dello studente nell'occasione della memoria liturgica di san Tommaso d'Aquino, patrono degli universitari – nelle università italiane saranno oltre 30 i gruppi FUCI che organizzeranno eventi (convegni, tavole rotonde, cineforum, concerti, mostre fotografiche, incontri di lectio divina…): Agrigento, Bergamo,Bologna, Brescia, Caltanissetta, Catania, Catanzaro, Cesena, Cosenza, Crema, Ferrara, Firenze, Fiesole,Forlì, Lodi, Lucca, Macerata, Messina, Milano, Modena, Napoli, Nocera Inferiore, Nola, Parma, Pavia,Perugia, Piacenza, Pompei, Ragusa, Rimini, Roma, Siracusa, Trento, Urbino.
Tutto questo al motto di “Conoscere/Co-nascere”, a sottolineare la strumentalità dello studio, e in ultima analisi della conoscenza, per una rinascita della persona. E’ la versione francese del termine conoscenza “connaisance”, che deriva dal verbo “connaitre”, letteralmente co-nascere, ad indicare questa interpretazione personalistica dell’attività del conoscere.
«La conoscenza – afferma la Presidenza Nazionale FUCI – è via per la rinascita, è uno strumento per riscoprire sé stessi, guidati in questo cammino da coloro che hanno fatto di tale scienza la loro vita, i maestri. L’Università costituisce il luogo prediletto all’interno del quale cominciare ad incamminarsi per ricreare sé stessi. E’ all’interno di questa realtà che si sperimenta una nuova dimensione del sapere, non più fine a sé stesso, non più sapere dei libri, ma strumento di continua ed incessante ricerca e conoscenza. Una conoscenza che obbliga l’individuo ad uscire fuori da sé stesso e che richiede un cambiamento profondo della soggettività».
La rassegna sarà conclusa da un incontro che si svolgerà a Roma venerdì 25 marzo p.v. alle ore 17.30, intitolato “L’indimenticata lezione di Giovanni Battista Montini” organizzato dalla Presidenza Nazionale della FUCI, presso la Sala Borromini della Domus Pacis – Torre Rossa Park Hotel (via di Torre Rossa 94, 00165 Roma).
A breve sul sito (www.fuci.net) potrete trovare l'elenco completo degli eventi.
Roma, 1 marzo 2011
UFFICIO STAMPA FUCI
via della Conciliazione, 1
00193 – Roma
Tel. 331.17.77.861
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